la grande bellezza
Ai più attenti non sarà sfuggito: nel film La grande bellezza di Paolo Sorrentino, c’è un faro, un bellissimo faro un torre bianca esagonale che si appoggia ad un fabbricato a strisce bianche e rosse che fa da presenza silenziosa, solitaria e romantica. Questa lanterna rappresenta nel film l’icona del ricordo d’infanzia, anzi di adolescenza, con il primo amore sbocciato sul mare quando il protagonista era giovanissimo. Lei, la ragazza che non lo dimenticherà mai, ha la chioma bionda ed è di spalle e sale verso la grande casa del faro, un simbolo di ritorno alle origini che è tutta la metafora del film. Ebbene, quel faro è all’isola del Giglio e le riprese hanno coinvolto per qualche tempo tutta la popolazione di un luogo speciale come lo è l’isolotto toscano, dominato solo dai venti e dalla salsedine prima che scoppiasse il dramma della Costa Concordia, prima che vi arrivasse il comandante Schettino. Anche il regista Paolo Sorrentino e la sua troupe hanno fatto tappa qui e chissà se la scelta di un “cameo” in questo luogo non sia stata dettata anche dalla parola “naufragio”, che nel film è un naufragio umano e sociale dal quale – sembra che si suggerisca – solo il ritorno alle radici e alla semplicità può salvarci.

c'è l'Isola del Giglio nel film di Sorrentino

Era il 25 luglio del 2012 quando arrivò al Comune di Isola del Giglio la lettera con la richiesta di patrocinio e di collaborazione per le riprese del lungometraggio “La grande bellezza” per la regia di Paolo Sorrentino. Un film italiano che trionfa sul red carpet hollywoodiano 14 anni dopo il successo di un toscano, Roberto Benigni. Che, guarda caso, aveva nel titolo sempre un inno alla bellezza.